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Channel: Eleonora Gionchi – iO Donna
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Secondo un sondaggio condotto da Hinge, il 95% dei ragazzi ha paura di essere rifiutato in amore. Come mai?

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Come finirà tra Penelope e Colin è la domanda che anima i fan di Bridgerton in questi giorni. Ma non è l’unica. Un’altra potrebbe anche essere: perché Penelope ci ha messo così tanto a dichiarare i suoi sentimenti a Colin? E perché anche lui era sempre così tentennante? La paura di dichiararsi in amore è un sentimento molto diffuso, soprattutto tra i giovanissimi. A confermarlo anche Hinge, un’app di dating, in Italia dal 2023, che ha evidenziato come la Gen Z sia una generazione che teme il rifiuto.

La paura di dichiararsi in amore, proprio come Penelope e Colin in Bridgeton

C’è da dire che il sentimento di Penelope per Colin è quello che forse ha fatto sempre più sospirare gli spettatori, divisi tra chi si chiedeva come fosse possibile che lui non si rendesse conto del sentimento di lei e come lei potesse continuare a non dichiararsi. Eppure, se in una serie tv tutto ciò può essere molto romantico, nella realtà la situazione è ben diversa. E subito viene in mente un vecchio adagio popolare “ogni lasciata è persa”. Perché è vero: se non ci dichiara non si saprà mai di interessare o meno all’altra persona.

Un problema, quello della mancanza di coraggio in amore di Colin e Penelope, che pare essere molto comune nella Gen Z: la paura del rifiuto diventa un vero e proprio blocco e i ragazzi non si dichiarano neppure.

La paura di dichiararsi della Gen Z

A dirlo è un sondaggio condotto da Hinge. L’app di dating, che punta a favorire relazioni durature così da poter essere cancellata il prima possibile, ha notato un particolare approccio nei giovani. O forse è il caso di definirlo “non approccio”: la paura del rifiuto. Un sentimento che coinvolge il 95% degli utenti interpellati, mentre il 56% ha dichiarato che questa paura li ha bloccati, trattenuti dal dichiararsi e quindi dal coltivare un’ipotetica nuova relazione.

Getty Images

Ma perché questo succede? Sempre secondo il report di Hinge, che ha raccolto le risposte di 15 mila ragazzi a livello globale, i giovani tendono a evitare la comunicazione diretta proprio per non essere male interpretati e di esse considerati troppo sdolcinati o ansiosi. Per questo utilizzano moltissimi meme oppure fanno molte battute, così da nascondere eventuali ansie. Senza però esprimere i loro veri sentimenti.

Come superare la paura del rifiuto

Andare oltre a questo tipo di atteggiamento è possibile. Secondo Moe Ari Brown, Hinge’s Love and Connection Expert, bisognerebbe mettere in pratica quattro punti fondamentali:

1. Imparare a chiarire qual è la definizione personale di rifiuto

«La narrazione del rifiuto è personale, per questo oltre a imparare a essere più comprensivi verso se stessi, si dovrebbe anche iniziare a pensarla diversamente. Per esempio, invece di dire “Nessuno mi sceglie” si potrebbe dire “Non mi sarà negato qualcosa che è per me”» spiega l’esperta. Ovvero, se finora nessuno mi ha scelto è perché queste persone non erano adatte a me, e non viceversa.

2. Essere comprensivi verso se stessi e gli altri

«Ripeti: “Non sono per tutti. La persona giusta sarà semplicemente quella giusta per me”. Ci si merita di incontrare una persona che ci scelga proprio come noi scegliamo lei. Quando si vive un rifiuto, è più facile incolpare sé stessi che accettare di non avere alcun controllo su ciò che le persone fanno nella propria vita. Bisogna ricordare a se stessi che nessuno è responsabile del disallineamento dei desideri e che ci si merita reciprocità in tutte le relazioni».

3. Invece di avere delle aspettative, stabilire degli standard

«Concentrarsi su ciò che ci si aspetta distrae da com’è la situazione veramente. Quindi può essere che non si colgano i segnali di effettivo interesse. D’altra parte, aspettarsi sempre che ogni persona con cui si esce è “quella giusta”, può permettere di non cogliere i segnali che indicano la mancanza di compatibilità. Avere degli standard aiuta a rimanere consapevole dei propri bisogni».

4. Passare dal pensare “scegli me” all’essere “reciprocamente selettivi”

«Spesso si è condizionati a vedere il rifiuto in modo unidimensionale, il che significa che o si è rifiutati o si rifiuta. Questo momento dovrebbe essere considerato come un processo di reciproca di valutazione della compatibilità. Quando si conosce qualcuno e si decide di non andare avanti, si sta facendo una scelta intenzionale mettendo un limite alla conoscenza dell’altra persona e a qual è il partner più adatto alle personali esigenze.Il rifiuto non è un semplice rifiuto ma è anche una forma di protezione co-creata».

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L'articolo Come in Bridgerton, la paura di dichiararsi in amore: come superarla e perché succede? sembra essere il primo su iO Donna.


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