Durante la stagione autunnale-invernale, quando viene buio presto e si accendono prima le luci, si notano maggiormente le illuminazioni interne. Se la luce è rilassante, bassa, dorata richiama subito alla mente un’atmosfera rilassata e tranquilla, in cui rifugiarsi, se invece è fredda tende a essere respingente. Un principio facilissimo e consigliato anche dall’hygge se si vuole una casa serena e accogliente.
Una casa più rilassante grazie a luci soffuse. Come dice l’hygge
Eletta parola dell’anno nel 2016, da allora l’hygge ha sempre aleggiato su noi. Il concetto danese di vivere una vita più “cosy”, tranquilla, confortevole, più a misura d’uomo, si adatta perfettamente all’interior design. Non è un caso che le case in Danimarca siano avvolgenti e accoglienti, con un dettaglio fondamentale: hanno tutte una luce soffusa. E per la filosofia hygge la luce è fondamentale e deve trasmettere serenità, elemento essenziale per creare la giusta atmosfera casalinga.
Come Mark Wiking, direttore dell’Happiness Research Institute di Copenaghen e uno dei massimi esperti di hygge oltre a essere autore di My Hygge Home. How to Make Home Your Happy Place, afferma prima di tutto bisogna sfruttare al massimo la luce naturale. In questo senso posizionare la scrivania o il divano accanto alle finestre è già una scelta hygge. Così facendo non solo si fa bene al pianeta e al proprio portafogli risparmiando sulla bolletta, ma ci si prende cura del proprio benessere psicologico, essendo la luce naturale un vero toccasana.
E per creare la giusta atmosfera con la luce artificiale? Primi dettagli da considerare è se la si preferisce calda o fredda, soffusa o più potente. Sono fondamentali e se ne apprezza l’importanza quando si iniziano a vivere gli spazi. Come Wiking sostiene, la luce dev’essere scelta in base al mood che si vuole dare alla stanza: solitamente in sala e nelle camere da letto sarebbe meglio un’illuminazione più morbida, mentre nelle zone studio o in cucina è importante creare le cosiddette isole di luce.
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Creare isole di luce, come l’hygge insegna
Nella filosofia danese le isole di luce, o gli angoli di luce, sono importanti e si traduce nel non posizionare un solo lampadario al centro della stanza ma creare più punti luce: per esempio, un lampadario sopra il tavolo e un’altra lampada da terra accanto al divano. Oppure posizionare la poltrona preferita in un angolo, con accanto una lampada a stelo che proietta una luce calda verso il basso. Questo permette di creare un ambiente confortevole e molto rilassante ma allo stesso tempo pratico, se per esempio ci si vuole sedere a leggere. Sono molto adatti anche lampadari paralumi in vetro o in tessuto oppure lampada da tavolo o abat-jour.
Ovviamente non si può pensare a questo tipo di atmosfera senza pensare alle candele. Star indiscusse di ogni atmosfera soffusa che si rispetti, dati alla mano il consumo di candele nel paese di Andersen è di sei chili per ogni abitante. Insomma, i danesi amano le bougie. E come dar loro torto. Profumate o meno, con la loro fiammella diffondo subito serenità, predisponendo al relax, ancora di più se le si scelgono profumate. La giusta profumazione permette di definire gli spazi domestici: profumi caldi come vaniglia, patchouli, ambra per il soggiorno, più rilassanti per la zona notte.
Non solo illuminazione, l’importanza dell’arredamento e degli spazi
Una casa hygge non è però solo questione di luce ma anche di spazi. Partendo dal fatto che il disordine provoca stress, secondo la filosofia danese il benessere non lo si raggiunge perché si vive in spazi grandi ma perché lo si fa in case ordinate e con mobili disposti in modo da dare l’idea di spaziosità.
Altri dettagli fondamentali sono scegliere tappeti, cuscini, coperte, tutto ciò che è morbido e che dà la sensazione di avvolgente per da sentirsi in un morbido abbraccio, puntare su tavoli rotondi piuttosto che rettangolari o quadrati lasciandosi ispirare da Re Artù e dal suo essere tutti uguali. Scegliere colori per ravvivare le tonalità neutre e preferire separare ma non chiudere scegliendo vetrate, porte di vetro o scaffali aperti per far passare e riflettere la luce. Ultimo, ma non ultimo, è fondamentale sentirsi a casa: che si sia in affitto o meno, disporre tutto ciò che crea questa sensazione, dalle foto ai ricordi ai libri, è fondamentale.
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