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Quanto influisce l'alimentazione sulla nostra pelle? Dermatologa e nutrizionista rispondono

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Il legame tra pelle e alimentazione è forte: non solo perché può capitare che, dopo il consumo di un alimento, compaiano brufoli, imperfezioni e infiammazioni. Questo legame è molto più complesso e profondo, arrivando a coinvolgere anche l’intestino, come evidenziano svariate ricerche.

Pelle e alimentazione, quale relazione esiste?

Diversi studi hanno sottolineato la profonda relazione che esiste tra pelle e cibo. In particolare è emerso il collegamento tra il microbioma cutaneo e l’intestino: «Diverse riviste internazionali hanno pubblicato evidenze sul rapporto tra microbioma cutaneo e intestino, definito asse intestino-pelle, e i suoi effetti come psoriasi, dermatite atopica, rosacea» spiega la dottoressa Maria Teresa Ventura, Dermatologa.

Non solo, come prosegue la dottoressa Ventura, sempre più ricerche stanno dimostrando come alcune modifiche alla dieta, insieme all’assunzione di probiotici orali e prebiotici, aiutano, sempre attraverso l’equilibrio del microbioma, a migliorare eventuali sintomi cutanei.

Istamina, celiachia & co

Le ricerche evidenziano anche collegamenti anche tra patologie cutanee e allergie: «Per alcuni soggetti, determinati alimenti inducono alla liberazione di istamina, responsabile di prurito e/o orticaria, ovvero forme di dermatite atopica di gravità variabile» continua l’esperta.

«Anche la celiachia è un esempio di malattia infiammatoria dell‘intestino tenue causata dal glutine, e può indurre anche una malattia rara della pelle, chiamata celiachia della pelle o anche dermatite erpetiforme di Duhring. Altre problematiche come l’acne possono portare a peggioramenti notevoli se non si riduce l’assunzione di alimenti contenenti grassi o dal potere infiammatorio che stimolano le ghiandole sebacee epidermiche».

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Non ultime, «manifestazioni epidermiche possono essere causate anche da una sensibilità ai metalli, come nichel, cromo e cobalto. In questo caso si presentano lesioni cutanee e infiammatorie, tipiche della dermatite allergica da contatto».

L’alimentazione per non infiammare la pelle

Visto il ruolo fondamentale dell’alimentazione sulla salute della pelle, quali sono gli alimenti da evitare e quelli invece da promuovere?

«Seguire un’alimentazione equilibrata è più importante che concentrarsi su singoli alimenti per mantenere una buona salute. La stessa dieta mediterranea, se equilibrata con alternanza di gruppi alimentari, stagionalità, idratazione e attività fisica, è naturalmente anti-infiammatoria e può avere effetti protettivi sulla pelle. Non esiste infatti una dieta specifica per le patologie infiammatorie cutanee» spiega la dottoressa Chiara Ciavarella, Nutrizionista di MioDottore.

In questo senso, alimenti genericamente considerati infiammatori come cioccolato fondente, vino rosso e latte apportano comunque dei benefici se assunti non in dosi massicce: «Il cioccolato fondente contiene flavonoidi, rinomati antiossidanti; il vino rosso è ricco di elementi antiossidanti, anti-infiammatori e può aiutare a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari; il latte è fonte di vitamine e minerali, necessari per il funzionamento del metabolismo, grazie a vitamine B e zinco, e delle ossa e dei denti, grazie a calcio, fosforo e magnesio».

Tutto ciò perché, come precisa la nutrizionista, le infiammazioni cutanee come per esempio l’acne, non sono causate da un singolo cibo quanto da una dieta squilibrata, molto ricca di zuccheri, grassi saturi e alimenti processati com’è in effetti la dieta in Occidente.

Come prendersi cura di una pelle infiammata

Come spiegano entrambe le esperte, sicuramente il primo gesto da fare è eliminare dalla propria dieta, solo su consulto nutrizionale e medico, tutti quei cibi che possono causare infiammazione cutanea, soprattutto se si hanno allergie o intolleranze.

Inoltre «i recenti studi sulla complessa relazione tra la pelle e il microbioma intestinale hanno contribuito all’introduzione di nuove strategie dietetiche “personalizzate” rispetto ai disturbi infiammatori della pelle. Le ultime ricerche sui prebiotici orali, sui probiotici e sulle modifiche nell’alimentazione possono realmente garantire significativi miglioramenti nella gestione di svariate patologie dermatologiche» conclude la dottoressa Ventura.

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L'articolo Pelle e alimentazione: davvero ciò che mangiamo ci si “legge” in viso? sembra essere il primo su iO Donna.


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