Secchezze e screpolature, arrossamenti, magari anche couperose. Le basse temperature mettono alla dura prova la pelle in inverno, che può presentare diverse problematiche, principalmente a causa del malfunzionamento della normale barriera cutanea. Ma per ogni problema c’è anche una soluzione.
Pelle in inverno, problema 1: la xerosi cutanea
Il principale problema dell’epidermide invernale? Tendenzialmente, la secchezza cutanea. Non a caso, appare ruvida al tatto e screpolata: «La pelle secca, sia che sia una manifestazione momentanea o una condizione genetica, è facilmente riconoscibile in quanto appare sottile, dal colorito spento e opaco, arida, tendente all’irritazione e all’arrossamento, talvolta soggetta a prurito» spiega Chiara Ponzio, Product Education Manager Rilastil.
Questo tipo di problema è detto, in gergo specifico, xerosi cutanea. Le cause sono sempre le stesse: freddo, vento, sbalzi di temperatura interno-esterno ma anche sbalzi ormonali che non fanno altro che incentivare la già normale secchezza di stagione.
La soluzione alla xerosi
«Il trattamento quotidiano per la pelle secca prevede prodotti detergenti e idratanti formulati ad hoc per aiutare a donare sollievoi. L’obiettivo è ripristinare il patrimonio idrico della cute e ottimizzare i processi naturali che normalmente provvedono a mantenerlo».
Le formulazioni skincare più giuste devono essere arricchite con acido ialuronico, ceramidi e sodio lattato che agiscono per riequilibrare il film idrolipidico; in aggiunta, possono essere arricchiti di burro di karitè». Un consiglio in più? Accendere un umidificatore in casa, che può aiutare a evitare le secchezze cutanee.
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Problema 2: couperose e rosacea, quali sono le differenze
Rosacea e couperose sono problematiche dermatologiche molto diffuse: si contano all’incirca 45 milioni di casi di couperose in tutto il mondo di cui più o meno 3 milioni solo in Italia. Entrambe le problematiche si presentano principalmente sulle pelli femminili già sensibili o reattive.
«La couperose è una condizione dermatologica caratterizzata da un arrossamento persistente e visibile della pelle, soprattutto del volto, dovuta alla dilatazione dei capillari sanguigni superficiali». Come spiega la dottoressa, si manifesta principalemente nelle zone centrali del viso come guance, naso, fronte e mento e può essere causata anche dall’uso di prodotti skincare o make up non adatti.
Esistono delle differenze tra couperose e rosacea? La prima, come detto, si presenta con rossori e capillari in superficie in seguito a una vasodilatazione dei capillari e ad una lenta perdita dell’elasticità delle pareti venose. La rosacea, invece, è una complicazione della couperose stessa: agli arrossamenti, si aggiungono anche brufoletti o pustole come simili ad un’acne tardiva».
Le soluzioni
«In questi casi, è opportuno utilizzare trattamenti specifici arricchiti con un pool di attivi dall’azione lenitiva e riequilibrante del microbiota cutaneo, come pre e postbiotici. Formule arricchite di pigmenti di colore verde sono poi in grado di correggere otticamente il rossore».
Il problema può essere contrastato anche con i laser vascolari, trattamenti che emettono spot luminosi in grado di ridurre e riassorbire il sangue dei capillari, provocandone la chiusura nel giro di poche settimane. Il tutto in massimo 20 minuti a sessione.
Problema 3: la pelle semplicemente è arrossata. Cosa fare?
La pelle arrossata è un fenomeno molto comune e che si manifesta su differenti tipi di pelle, anche quelle normali, e le cause sono diverse: «O per effetto della vasodilatazione data dagli sbalzi di temperatura, o per una forma di dermatite che si manifesta con un arrossamento».
Per distinguere un normale arrossamento dalla pelle secca o da uno da dermatite è necessario verificare se sono presenti anche altri fenomeni come prurito o desquamazione. Nel caso di dermatite, questa si manifesta anche su altre zone del corpo come gomiti, ginocchia e piedi e ovviamente tende a peggiorare in autunno e inverno.
La soluzione
«Proprio perché le cause sono differenti, è opportuno adottare una routine cosmetica composta da prodotti caratterizzati da un valido profilo di sicurezza, che vantino test clinici e dermatologici. Le formule devono essere arricchite con ingredienti in grado di spegnere il rossore esercitando un’attività lenitiva e ripristinare l’integrità della funzione barriera grazie a un’attività emolliente e ristrutturante» conclude l’esperta.
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