Quantcast
Channel: Eleonora Gionchi – iO Donna
Viewing all articles
Browse latest Browse all 382

Un reato in aumento e che coinvolge tutti, dagli adolscenti agli adulti

$
0
0

Reato orrendo, il sextortion è un fenomeno in aumento. Secondo il report annuale steso dalla Polizia Postale, nel 2024 sono stati 1507 i casi di sextortion, un aumento del 47% rispetto al 2023. Da non confondere con il revenge porn, la diffusione online di contenuti intimi, il sextortion invece è una vera e propria estorsione in cui si chiede denaro in cambio della non pubblicazione di immagini intime dove si è facilmente riconoscibili.

Sextortion, il reato “hard” in aumento

Se è vero che soprattuto adolescenti o persone in cerca di una storia online sono le vittime preferite di chi compie questo reato, in realtà tutti possono cadere nella trappola del sextortion. Questo fenomeno sta avendo una pericolosa crescita online e coinvolge soprattutto adolescenti e bambini: se nel 2022 i casi erano “solo” 130 nella fascia compresa tra i 14 e i 17 anni, nel 2023 si è saliti a 137 ma l’età è scesa tra i 10 e i 13 anni. Adolescenti e bimbi a parte, il fenomeno coinvolge anche gli adulti. Anche l’Interpol e l’Europol hanno diffuso dati inquietanti sul fenomeno, in particolare quest’ultima ha evidenziato un aumento del fenomeno in tutta Europa del 70% dal 2022 al 2023, evidenziando che le vittime sono di tutte le fasce d’età.

Ma che cos’è il sextortion? Vero e proprio reato penale, il termine è una crasi tra sex e extortion, estorsione: «Si tratta di una forma di ricatto online in cui una persona viene minacciata con la diffusione di contenuti personali, intimi o sessualmente espliciti, come immagini o video, al fine di ottenere denaro, ulteriori immagini intime o altri favori. Questo fenomeno si verifica in diversi contesti e può avere gravi ripercussioni psicologiche, sociali ed economiche per la vittima» spiega il dottor Lorenzo Giacomi, psicologo di MioDottore.

Getty Images

Come avviene un ricatto sessuale

Per capire il fenomeno, è necessario capire come si verifica. Capita principalmente online, su app, piattaforme online in genere come i social, giochi online, forum. È qui che gli adescatori, fingendosi persone interessate, iniziano a instaurare un rapporto con l’altra persona: « Dopo aver creatoun rapporto di fiducia, l’aggressore ottiene contenuti intimi della vittima, utilizzando manipolazione psicologica, hacking o deepfake. Successivamente, minaccia di diffondere questi materiali se non vengono soddisfatte richieste come il pagamento di denaro, la fornitura di ulteriori contenuti espliciti o altre forme di obbedienza» spiega l’esperto. Chi sono le vittime preferite in questi casi? «Tutti. Le vittime possono essere di qualsiasi età o provenienza, ma i gruppi più vulnerabili includono minori, adulti in cerca di relazioni online e persone con scarsa consapevolezza dei rischi digitali».

Per corroborare le proprie minacce, i ricattatori possono mettere in atto anche tecniche molto subdole e avanzate come il deepfake, ovvero creare immagini e video falsi anche se apparentemente possono sembrare autentici, il social engineering cioè la manipolazione della vittima fino a ottenere dettagli personali oppure il phishing, creare link fraudolenti per rubare le credenziali o altri dati sensibili.

I danni psicologi del sextortion

«La sextortion può causare gravi danni psicologici, influendo negativamente sul benessere mentale e sulla qualità della vita delle vittime. Le principali conseguenze includono ansia persistente dovuta alla paura della diffusione di contenuti intimi e alla perdita di sicurezza, vergogna e senso di colpa per aver condiviso materiale, depressione caratterizzata da tristezza e perdita di interesse per le attività quotidiane. Si aggiungono isolamento sociale e difficoltà a mantenere o costruire relazioni, calo dell’autostima legato alla vulnerabilità percepita, sintomi di stress post-traumatico come flashback e ipersensibilità emotiva, e nei casi più gravi, pensieri suicidari derivanti da sensazioni di intrappolamento e supporto inadeguato. Lo stress emotivo può inoltre compromettere la vita lavorativa e accademica, causando difficoltà di concentrazione e abbandono degli impegni». Senza contare i danni economici.

Come si affrontano questa situazione, anche legalmente

Fondamentale è iniziare ad adottare delle misure preventive. Nei confronti dei più giovani, i social hanno cominciato a introdurre una serie di cambiamenti volti a proteggerli sempre di più. In generale, il primo passo è evitare la diffusione di informazioni personali e di contenuti intimi, oltre poi adottare pratiche di sicurezza informatica come ottime password, autenticazione a due fattori e installazione di antivirus.

«È importante anche mantenere comportamenti consapevoli online, rifiutando richieste sospette o invii di materiale compromettente. È essenziale non cedere al ricatto, evitando di pagare o di inviare altri contenuti, e documentare tutto raccogliendo prove come screenshot e dettagli del ricattatore. Bisogna bloccare l’aggressore sui social, segnalarlo alle piattaforme e alle autorità competenti, come la Polizia Postale, e cercare supporto da persone di fiducia o professionisti».

A livello legale come ci si tutela? «Questo reato è perseguibile in Italia attraverso reati come estorsione, diffamazione, trattamento illecito di dati personali e violenza privata. Le vittime possono denunciare il caso alle autorità, richiedere la rimozione di contenuti pubblicati e avvalersi di un avvocato specializzato. Organizzazioni come Telefono Azzurro o il CNCPO offrono supporto concreto. Infine, partecipare a campagne di sensibilizzazione e condividere informazioni è cruciale per prevenire il fenomeno e proteggere le persone più vulnerabili» conclude l’esperto.

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA

L'articolo Che cos’è la Sextortion e come ci si difende dalla diffusione di immagini intime sembra essere il primo su iO Donna.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 382

Trending Articles